Sono state numerose le testate giornalistiche che hanno scritto della vittoria di Playtrip alla Creative Business Cup Switzerland. In particolare RSI NEWS ha dedicato a noi un articolo e un servizio al telegiornale.
L’articolo, scritto da Mattia Pacella di RSI NEWS, si intitola così:
È ticinese l’app più creativa.
Inoltre nel descrivere Playtrip, cogliendo la sua essenza, rivela come sia possibile scoprire vecchie e nuove storie, luoghi conosciuti e non, attraverso gli occhi degli Storyteller che le raccontano.
“Essere catapultati al tempo dei Promessi di sposi e rivivere la storia di Renzo e Lucia. Oppure vedere un drago che prende vita per le strade di Lugano e parlare con un mago a Milano. Tutto questo è possibile attraverso il proprio telefonino, grazie PlayTrip, applicazione nata a Stabio dall’idea di due giovani ticinesi.”
“Tutti possono dunque diventare narratori della propria città o quartiere, scrivendo e facendo video per poi pubblicarli sull’applicazione. Tutti o quasi visto che la redazione di PlayTrip filtra le storie meritevoli.”
Racconta poi della vittoria a Zurigo, e del fatto che a novembre i fondatori voleranno a Copenaghen per rappresentare la Svizzera:
“Giovedì a Zurigo hanno vinto il primo premio alla “Creative Business Cup Switzerland” nella categoria industrie creative e a novembre voleranno a Copenaghen dove si confronteranno con i migliori progetti al mondo.”
Nel pomeriggio del 28 agosto 2018, RSI, raggiunge gli uffici di Stabio e intervista i fondatori, Stefano D’albora e Matteo Scarpellini. Riprende così la realtà in cui Playtrip è cresciuta e si è trasformata, con il supporto dell’azienda White Peaks, da progetto a realtà aziendale.
E così nelle risposte date dai fondatori di Playtrip al TG della RSI, andato in onda alle ore 20.00 dello stesso giorno, si spiega anche come Playtrip si presti bene nell’ambito educazionale, ma non solo. Coinvolgendo infatti il territorio l’uso a cui può prestarsi è ampio.
Oltre ai turisti o semplici appassionati di fantasy, l’app è rivolta anche ad un pubblico più vasto ad esempio alle scolaresche che vogliono vivere grazie alla realtà aumentata le storie che hanno letto sui banchi di scuola. Oppure agli uffici del turismo, agli archivi di Stato, a biblioteche ed associazioni culturali”, aggiunge dal canto suo Matteo Scarpellini, ceo e co-fondaore di PlayTrip.